Florence cathedral with a sky view

Firenze dal cielo

Quando la pioggia di Marzo ispira anche modi di dire della lingua italiana

Ultimamente questo marzo un po’ piovoso mi fa guardare con più insistenza il cielo, nella speranza che ci siano piccoli spazi più azzurri, almeno in lontananza, soprattutto se è appena uscito il sole e per paura che ritorni giù il diluvio. Così, spesso mi ritrovo letteralmente “con la testa fra le nuvole” (che in italiano significa “essere distratti”!) e, improvvisamente, ecco che mi vengono in mente diversi modi di dire con la parola “cielo”:

Cielo a pecorelle, pioggia a catinelle; indica una “regola” ineccepibile di cielo grigio (con le nuvole che ricordano il manto delle pecore!) e di imminente pioggia abbondante (come se qualcuno versasse dall’alto dei secchi (catinelle) di acqua) ed in questo periodo dell’anno è quantomai realistico.

Datemi un punto di appoggio e muoverò la terra e il cielo; sono le parole che, per tradizione, sembra abbia pronunciato Archimede quando scoprì le leggi meccaniche della leva.

Toccare il cielo con un dito; si riferisce ad un momento meraviglioso, in cui arriva una gioia grande e inaspettata.

Essere al settimo cielo; indica l’estasi, il punto massimo della felicità, sia nostra che di un’altra persona. E’ curioso il fatto che il concetto di “settimo cielo” abbia origine nel Medioevo, quando si credeva che l’intero universo fosse costituito da sette cieli e che, nel momento di massima felicità, ci si sentisse all’ultimo, con tutto il resto al di sotto di noi.

E ancora riguardo al cielo, mi viene in mente che Firenze, interessante sia con il sole che con la pioggia, è altrettanto bella sia dalle stradine antiche e suggestive in cui ci si può perdere che dalle terrazze panoramiche in cui si può salire per ammirarla dall’alto.

Ecco, quindi, due tra i tantissimi punti panoramici incantevoli:

– Il Piazzale Michelangelo

È forse il più famoso della città, sia per i turisti che per i fiorentini stessi e un posto molto romantico al tramonto per le coppie di innamorati (ma non solo per loro!).

Realizzato dall’architetto Giuseppe Poggi nel 1869, negli anni in cui Firenze era capitale d’Italia, è una grande terrazza sulla collina sud di Firenze, sopra il quartiere di San Niccolò. È dedicato a Michelangelo Buonarroti e, infatti, in mezzo al piazzale c’è una copia in bronzo del famosissimo David (l’originale è alla Galleria dell’Accademia) con l’Aurora, il Crepuscolo, il Giorno e la Notte, copie di sculture che Michelangelo realizzò per la Sagrestia Nuova della chiesa di San Lorenzo.

Si raggiunge facilmente a piedi dal lungarno. Basta andare a Porta San Niccolò e da lì seguire il percorso pedonale che arriva al Piazzale Michelangelo in 10-15 minuti.

– San Miniato al Monte

Per chi abbia ancora voglia di fare due passi, dal piazzale Michelangelo è possibile salire a San Miniato al Monte, una delle più belle chiese romaniche della città.

Salendo la scalinata della chiesa, si può ammirare la facciata in marmo bianco e verde e, poi, ecco un panorama meraviglioso!